sabato 12 giugno 2010

Fusioni.

Stamani mi sono svegliata che mi frullava una certa idea nella testa: fondere il libro- film The Hours con "Lentamente muore" di Martha Medeiros.
Vivere è molto più di respirare.
Capita alcuni giorni di rimanere intrappolati in situazioni che non vogliamo, che ci si stringono addosso, le sentiamo gabbie.
Ci sono persone che restano prigioniere per tutta la vita.
Prigioniere di un personaggio da interpretare per essere "libere" , prigioniere di un'emozione, di una passione repressa.
Virginia Woolf, schiava della sua stessa depressione, incastrata lontana dalla vita di Londra(fermento che la fa scrivere, che la stimola)e sballottata da un paesino solitario all'altro, con i dottori, col marito che credono di aiutarla.
Lentamente muore.
Clarissa Dalloway, immersa nel ricordo della felicità di una lontana mattina, ne dipende, tanto da non vivere la sua vita, non godere di ciò che ha. Dipende da colui che quella mattina di trent'anni prima ha amato, che con lei ha condiviso quel senso di aspettativa, che era a tutti gli effetti già la felicità.
Lentamente muore.
Laura Brown vive negli anni '50, moglie di un ex soldato americano, tornato dalla guerra con l'unico desiderio di costruire una famiglia perfetta, in una casa perfetta, in una cittadina con strade perfette e giardini immacolati. Ma lei ama una donna.
Lentamente muore.

*** Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia
e chi non cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Lentamente muore chi fa della televisione il suo guru.
Lentamente muore chi evita una passione,
chi preferisce il nero sul bianco e i puntini sulle i,
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,
chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia l'incertezza dalla certezza, per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita di sfuggire dai consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia,
chi non fugge,
chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.
Lentamente muore chi distrugge l'amor proprio ,
chi non si lascia aiutare.
Lentamente muore chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna,
o della pioggia incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre
che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore
del semplice fatto di respirare.***

Forse con le nostre scelte, o con la nostra stessa essenza, si può ferire qualcuno ; ma ci vuole un pò di egoismo quando si tratta di vita, della nostra libertà interiore, della nostra felicità.
Ecco il perché della mia decisione nel vivere, del mio essere intransigente, come qualcuno mi ha definita. Non si può rinunciare a quello che si è per paura, per rispetto nei confronti di qualcun altro, o per difenderci da noi stessi.




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